2021 – Anghiari (AR)

ANGHIARI
(AR), ottobre 2021
Anghiari fa parte della Valtiberina toscana, ovvero della parte più orientale della Toscana, che trae il suo nome dal fiume Tevere che la percorre in tutta la sua lunghezza. Quest’area fu un punto di incontro-scontro tra civiltà diverse. Sorse nel VII secolo un castello longobardo, su preesistenze di età romana conteso con i Bizantini.
Il castello di Anghiari nel 1104 venne donato da Bernardino di Sidonia, signore di Anghiari, ai Camaldolesi con l’obbligo di fondarvi un’abbazia: il monastero di San Bartolomeo apostolo. Intorno ad esso, in seguito, si sviluppò il centro abitato. Dal 1104 al 1143 Camaldoli divenne assoluto padrone di tutta la zona di Anghiari. Nel corso del XIII secolo la comunità anghiarese entrò sempre di più nell’area di influenza di Arezzo che nel 1175 distruggerà il castello,  il borgo verrà però subito ricostruito e dotato di una nuova cerchia muraria. Passato definitivamente sotto l’orbita di Arezzo con la famiglia Tarlati che ne tennero il dominio fino al 1385, anno in cui Anghiari passò sotto il dominio fiorentino.
Il 29 giugno 1440 la pianura antistante Anghiari fu teatro di una famosa battaglia, passata alla storia appunto come battaglia di Anghiari tra l’esercito fiorentino, alleato della Santa Sede e comandato da Giovanni Paolo Orsini, e quello del duca di Milano, condotto da Niccolò Piccinino. La battaglia durò un giorno e fu vinta dai Fiorentini, che consolidarono così i loro domini in Toscana. Anghiari si lega indissolubilmente alla storia fiorentina.
Dopo le esperienze napoleoniche e quelle della restaurazione, Anghiari vive attivamente le vicende risorgimentali. Alcuni suoi abitanti combatterono a fianco di Garibaldi ed al famoso generale eressero un monumento, che oggi si trova nella piazza principale (seppur non sia l’originale).
Durante la seconda guerra mondiale nella località di Renicci i fascisti eressero un campo di concentramento per civili provenienti dall’attuale ex Jugoslavia. Circa 160 delle oltre 500 persone internate nel campo morirono durante la prigionia.
(da Wikipedia)
Fa parte dei Borghi più Belli d’Italia.
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