2022 – Trevi (PG)

TREVI
(PG), settembre 2022
Trevi è un comune della provincia di Perugia sovrastato da due monti dell’Appennino umbro-marchigiano: il Monte Brunette (1422 m) e il Monte Serano (1429 m). Trevi fa parte di Città dell’olio, Slow Food e Borghi più belli d’Italia.
La sua esistenza, prima della dominazione romana, è testimoniata anche dalla “stele di Bovara”, con iscrizione arcaica, rinvenuta di recente, ma nel suo territorio stanziarono civiltà preistoriche, come attestano ritrovamenti del paleolitico. Acquistò una certa rilevanza a partire dal III secolo a.C., con il passaggio della Via Flaminia e il processo di romanizzazione. Fu sede vescovile almeno a partire dal V secolo, venendo assorbita da quella di Spoleto intorno al VI secolo.
Il declino dell’insediamento romano in valle avvenne in un lungo periodo, compreso tra il V e il VII secolo. Oltre all’instabilità militare, ulteriori fattori che portarono all’abbandono del sito dovettero essere il processo di impaludamento della Valle Umbra, nonché la fine della navigabilità del sistema fluviale Clitunno-Teverone-Tevere fino a Roma nel corso del V secolo.
Con il dominio dei Longobardi, Trevi rientrò all’interno del ducato di Spoleto, comparendo ancora come gastaldo in documenti di fine XI-XII secolo. Agli inizi del XIII secolo si costituì in libero comune, rifiutando di sottomettersi a quello di Spoleto; fatto per il quale la cittadina venne assediata e distrutta (1214). Successivamente dovette allearsi con Perugia in modo da resistere alle aggressioni delle più grandi comunità vicine. Subì un ulteriore rovinoso sacco nel 1353, per opera dei soldati di Fra Monreale d’Alberno, a seguito del quale vide potenziate le sue difese tramite torri, steccati e uno stagno difensivo. Solo nel 1389 riuscì ad ottenere il libero governo su concessione papale. Subì il dominio di vari capitani e, segnatamente, il funesto vicariato dei Trinci di Foligno fino al 1438 quando, tornata al diretto dominio della Chiesa sotto la legazione di Perugia, seguì le sorti dello Stato Pontificio fino all’unificazione italiana. Nel 1784, da Pio VI, fu reintegrata al titolo di città. (da Wikipedia)
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