Il paese di Montescudaio si trova nella Val di Cecina e fa parte della Maremma Pisana. Distante una decina di chilometri dal litorale, è inserito tra I borghi più belli d’Italia. Castello ceduto dai Gherardesca ad un ramo di Conti loro consorti, i quali dai Pisani furono poi dichiarati Vicari di Maremma, ma che divenuti ribelli si diedero ai Fiorentini. La porta dell’antico castello conserva un duplice antiporto. Le abitazioni del suo ricinto sono di meschino aspetto; angusta è la parrocchia posta in mezzo ad esso. Ma il borgo contiguo al castello è formato di belle abitazioni con ampia via ad esse interposta.» I primi documenti storici si hanno intorno all’XI secolo, epoca in cui l’abitato era costituito da un castello di proprietà della famiglia Della Gherardesca e della Badia di Santa Maria. Questi si insediarono a Montescudaio in pianta stabile e dettero origine ad una ramo autonomo della casata. I “Conti di Montescudaio” si resero protagonisti di diversi atti di ribellione contro la Repubblica di Pisa, che in epoca medievale dominava questi territori. Le rivolte furono domate, ma nel 1406, quando Pisa e tutto il contado furono venduti a Firenze, i conti si affrettarono a farsi accreditare presso la corte dei nuovi signori, riuscendo così a ottenere la nomina di vicari in Maremma. Tuttavia, gli abitanti di Montescudaio, con l’autorizzazione di Firenze, si costituirono in Comune; si dotarono di nuovi statuti e riuscirono a estromettere i conti dal castello. Il Comune cessò di esistere il 10 maggio 1648, quando tutta l’area divenne un feudo dei marchesi Ridolfi di Firenze. Il feudo fu retrocesso alla Corona nel 1727, che il 13 settembre 1735 lo infeudò di nuovo ai Ridolfi; questi lo tennero fino al 1778 con la tenuta di Casaglia, quando i feudi furono aboliti, ma la riforma agraria del 1770 non impedì una spartizione dei terreni tra due soli proprietari. (da Wikipedia) |