EX CINEMA SPLENDOR
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A Grosseto negli anni 60′ erano attivi ben cinque cinema. Due sono ancora oggi in funzione anche se svolgono attività solamente di teatro: il Moderno in via Tripoli, e l’Industri in via Mazzini. In Via Mazzini c’era anche il Marraccini, chi non ricorda il soffitto “cabriolet” che tra il primo e il secondo tempo ci liberava dalla cortina di fumo delle tante sigarette. C’erano poi l’Odeon in via Roma e l’Astra, il mitico “Pidocchino” sempre in via Tripoli. In estate era molto in voga sulle mura medicee il cinema all’aperto della Cavallerizza. Verso la fine degli anni ’60 anche il quartiere di Barbanella ebbe il suo cinema per merito dei proprietari del Marraccini, che costruirono il cinema Splendor in via De Sanctis. La nuova sala divenne subito un importante punto di aggregazione del quartiere e non solo. Per noi adolescenti di allora la domenica al cinema rappresentava l’unico momento da passare in compagnia di una ragazzina, anche se obbligati a seguire i modi e le usanze di allora: ognuno seduto nella propria poltrona e soprattutto con le mani a posto. Ricordo ancora una delle prime pellicole viste nella nuova struttura, I Girasoli, bellissimo film con Sofia Loren e Marcello Mastroianni. Ho vivo il ricordo, come certamente tanti barbanellini delle lunghe file di macchine parcheggiate tra via De Sanctis e via Prati in occasione della proiezione del film Il Padrino. Era l’autunno del 1972, Grosseto non era ancora asfissiata dal traffico e anche in Barbanella le auto parcheggiate erano pochissime, ma per qualche fine settimana le strade intorno al cinema brulicarono di auto in sosta. Noi ragazzi rimanemmo stupiti da quella straordinaria situazione, anche perché a fatica trovavamo il posto per parcheggiare i nostri motorini. Nessuno certo immaginava che qualche decennio dopo, quello che allora ci pareva irreale, diventasse la normale caotica realtà quotidiana. Per un lungo periodo la struttura mantenne una certa importanza, fino alla seconda metà degli anni ’80 quando l’impietosa crisi del settore mise in ginocchio tutte le sale. In città, l’Astra, l’Odeon e il Teatro Industri avevano già alzato bandiera bianca. Lo Splendor cercò per qualche anno di sopravvivere con pellicole porno, ma nel 1990 spense per l’ultima volta proiettore e luci. Successivamente la struttura fu abbattuta per far posto a nuove abitazioni. |
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Lo Splendor in costruzione e sotto il giorno dell’inaugurazione nel 1968
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