Gradoli è un comune della provincia di Viterbo, posto sulle colline nord-occidentali del lago di Bolsena, le cui spiagge per 11 Km. appartengono al suo territorio comunale. Il paese sorge su una collina tufacea nel cuore della catena dei Monti Volsini, circondata per due terzi dal torrente del Fosso Rigo. Il territorio comunale consiste in ripide colline e in profonde vallate, coltivate a viti e ulivi, in prossimità del lago. Vi si trova un celebre Palazzo Farnese, realizzato dall’architetto Antonio da Sangallo il Giovane. Le origini di Gradoli risalgono al Medioevo quando nell’attuale “Pergola” fu costruito un imponente castello, la cui entrata poteva essere raggiunta solo attraverso una ripida scala (in latino “gradus”), da cui deriverebbe il nome del paese. Del castello, rimangono poche tracce: una torre difensiva rotonda, oggi inglobata in una casa privata, l’arco d’ingresso, parte delle mura. Il fossato che circondava il paese è stato modificato e trasformato in strade e piazze cittadine ma è ancora visibile la forma. Il 2 aprile 1978, nei giorni del sequestro di Aldo Moro, Gradoli venne indicato come luogo di prigionia dello statista democristiano. La mattina del 6 aprile, le forze dell’ordine effettuarono un blitz a Gradoli: le vie d’accesso al paese furono bloccate e vennero perquisiti delle case coloniche nelle campagne del paese. Successivamente si scoprì in via Gradoli a Roma, nel quartiere della Tomba di Nerone, un covo delle Brigate Rosse, covo che ospitava Mario Moretti. (da wikipedia) Inserite anche foto dell’ex salumificio Bigherati, fondato nel 1970 da una ricca famiglia dell’epoca. La società rimase in attività fino alla morte del fondatore avvenuta nel 2011. Messa in vendita senza successo, fini per diventare luogo abbandonato. |