2022 – Grotta Tiburzi (VT)

GROTTA TIBURZI
Cellere (VT), 18 aprile 2022
Grotta Tiburzi si trova nelle campagne di Cellere. Domenico Tiburzi, detto Domenichino, era uno dei più famosi briganti dell’800 ed il suo “regno” si estese tra bassa Toscana e Alto Lazio. Era solito nascondersi insieme ai membri della sua banda all’interno delle grotte di cui tutta la regione era ricchissima.
La tradizione vuole che anche  questo riparo fu usato per le sue fughe dalle forze dell’ordine. La grotta è anche detta “Marcareccia” poiché vi si praticava la “marca”, cioè la marchiatura del bestiame nato allo stato brado. Tiburzi divenne un eroe popolare, il brigante buono e soccorrevole, e da “bravo” aveva istituito una tassa sul brigantaggio cui dovevano corrispondere i nobili ed i ricchi possidenti terrieri che tenevano in pugno l’economia agricola della zona; per gli insolventi la punizione era l’incendio, tipico mezzo di reazione antipadronale dei braccianti maremmani.
Del denaro ne donava una parte ai familiari dei meritevoli briganti uccisi e con un’altra pagava il sostentamento per i più poveri e per i contadini e gli artigiani che non riuscivano a sbarcare il lunario. Fu ucciso dai carabinieri nel 1896, presso Capalbio, dopo 24 anni di latitanza.
A riprova della sua fama popolare quando alla sua morte il prete volle negare al brigante il funerale e la sepoltura in terra consacrata la gente di  Capalbio si ribellò  e ottenne una sepoltura “mezzo dentro e mezzo fuori dal cimitero”. Quindi si scavò la fossa proprio dove si apriva il cancello d’ingresso originario e gli arti inferiori restarono dentro – come vuole la tradizione – mentre la testa, il torace (e dunque l’anima) rimasero fuori.
 (da tesoridellazio.it)
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